15 Gennaio 2019

Feste sinonimo di buona tavola

Al di là della crisi e delle manovre riduttive, è stato impossibile rinunciare al tradizionale cenone di fine anno per salutare il 2018 e dare il benvenuto al 2019, in compagnia degli affetti più cari e ovviamente senza rinunciare al buon cibo con tanto di brindisi finale. Secondo quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè quest’anno per il cenone gli italiani hanno speso un importo di 2,1 miliardi di euro tra cibi e bevande che due italiani su tre (68%) hanno consumato nelle case, proprie o di parenti e amici.

Festa di capodannoI restanti si sono ripiegati nei locali divisi tra ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi. Dall’indagine si evidenzia il ritorno a tavola dei prodotti più tipici della notte più lunga dell’anno.

Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per quasi nove italiani su dieci (91%) che hanno fatto saltare ben 68 milioni di tappi durante le feste di fine anno, ma è sorprendentemente seguito a ruota dalle lenticchie presenti nell’86% dei menu forse perché sono portatrici di fortuna , mai così necessaria come in tempi di difficoltà e crisi.
Otre 250mila giovani hanno scelto di trascorrere il Capodanno a tavola negli agriturismi italiani, spinti dalla tendenza a ricercare la buona tavola, ma anche la tranquillità lontano dalle preoccupazioni e dal caos delle città. Emerge – secondo Coldiretti – un aumento dei giovani che trascorrono la notte più lunga dell’anno in luoghi ameni e tranquilli, facendosi tentare dalle golosità gastronomiche tradizionali, dalle tipicità presenti sulle tavole imbandite e comunque privilegiando il piacere della tavola a cui in alcuni casi hanno fatto seguire le feste in piazza che ormai sono in ogni centro medio o grande del nostro bel Paese.

Le serate nelle discoteche sembrerebbero aver perso il loro appeal. E’ stato pure un Capodanno poco rumoroso in conseguenza dei veti sui botti emanati da gran parte delle amminstrazioni comunali. Che sia un ritorno alla condivisione delle emozioni?

Articolo a cura di Sara Grassotti

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