11 Maggio 2018

Agricoltura biologica: l’Europarlamento approva le nuove regole

Parola BIO fatta di germogli organici

Nuove regole per un nuovo boom dell’agricoltura biologica. L’alimentare di settore prova ad uscire dalle nicchie della GDO e nel 2017 segna un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro, con una crescita del più 13% rispetto all’anno precedente. Un incremento che attribuisce ormai all’agricoltura biologica il rango di “attività economica di interesse nazionale” e a cui si accompagna, dopo più di 20 anni dall’ultimo intervento normativo del Parlamento Europeo, anche la riforma delle regole riguardanti la produzione e la commercializzazione dei prodotti biologici.

Il nuovo Regolamento sull’Agricoltura biologica entrerà in vigore dal 2021, sostituendo il primo regolamento in materia datato 1991, che era già stato aggiornato nel 2007.

Agricoltura biologicaContrari all’approvazione del Regolamento gli eurodeputati italiani perché l’assenza di norme più restrittive riguardanti soprattutto la soglia di contaminazione accidentale da pesticidi non autorizzati e sulle deroghe concesse all’importazione di prodotti Bio da Paesi terzi. I Paesi europei che, come l’Italia, applicano soglie massime per le sostanze non autorizzate nei cibi biologici e hanno un meccanismo automatico di decertificazione dei prodotti Bio contaminati potranno continuare ad applicarlo ma non impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti di altri Paesi europei che si comportano diversamente. Secondo il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De CastroIl punto cruciale negativo è aver eliminato completamente le soglie per i residui di fitofarmaci. Che differenza resta allora con l’agricoltura convenzionale? “.
Il testo nella nuova normativa sui prodotti biologici dovrà essere formalmente ratificato anche dal Consiglio Europeo prima che possa essere applicato a partire dal 1° gennaio 2021.

Per poter meglio capire, ecco punto per punto cosa cambia la Riforma europea dell’Agricoltura biologica:

Controlli nella filiera del biologico

Il nuovo regolamento europeo sul biologico prevede controlli antifrode, non solo per gli agricoltori, ma per tutti gli operatori della filiera del bio di regola ogni anno e ogni 2 anni per coloro ai quali non è stata riscontrata alcuna irregolarità per tre anni di fila.

Certificazione Bio di gruppo

I produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi e ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo i costi.

Importazioni dai paesi extra europei

I prodotti biologici importati da paesi terzi dovranno rispettare gli standard europei e non solo, come oggi, essere ad essi equivalenti perché le attuali norme in materia di equivalenza, che impongono ai Paesi terzi di conformarsi a norme simili ma non identiche, saranno eliminate entro cinque anni dall’entrata in vigore del regolamento prevista per il 2021.

Esiste però una deroga speciale a questo principio perché il rispetto di standard equivalenti a quelli europei continuerà a valere per gli accordi commerciali bilaterali.

Biologico made in italy

Le deroghe alle nuove norme europee del biologico-Produzione biologica e convenzionale contemporanea le aziende agricole che producono sia prodotti convenzionali che biologici continueranno ad essere autorizzate ad usare sementi convenzionali a condizione che le due attività agricole siano chiaramente ed efficacemente separate. Sarà creato un database europeo per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di sementi bio e le deroghe che permettono l’utilizzo di semi convenzionali nella produzione biologica saranno eliminate entro il 2035.

Prodotti bio accidentalmente contaminati da fitofarmaci non autorizzati

Gli agricoltori e tutti gli operatori della catena di approvvigionamento saranno obbligati ad applicare una serie di misure per evitare la contaminazione da pesticidi chimici o fertilizzanti sintetici. Se si sospetta la presenza di un pesticida o un fertilizzante non autorizzato il prodotto finale non potrà essere etichettato come biologico fino ad ulteriori indagini: se la contaminazione risulterà volontaria o se l’operatore non ha applicato le misure precauzionali, il prodotto perderà lo status di alimento biologico ma i prodotti che accidentalmente vengono contaminati da pesticidi non autorizzati nel settore biologico potranno continuare ad avere la certificazione.

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