Si ritorna a spendere per riempire le dispense di casa e cresce il consumo della carne. Lo rivela l’ultimo rapporto Ismea-Nielsen sulle abitudini degli italiani quando si tratta di acquistare cibo. Dopo cinque anni di contrazione, tornano a crescere la carne sia in termini di prezzo (+4,8%) sia di volumi, spe cie per i comparti bovino e avicolo. Mentre il primo trimestre 2018, più in generale, evidenzia la risalita della spesa, che segna un incremento dell’1,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Oltre al consumo della carne, aumenta anche la spesa per uova, pesce e prodotti lattiero-caseari, mentre frutta e verdura vedono una contrazione che tuttavia non riflette i cambiamenti negli stili di vita ma piuttosto le quotazioni degli ortaggi e della frutta invernale. I consumatori sono attenti alla qualità. Si rafforzano, per esempio, gli acquisti di uova provenienti da allevamenti biologici ”a terra” e di formaggi legati al territorio e alla cucina tradizionale, a scapito di quelli industriali. L’aumento della spesa alimentare segue un trend tenutosi costante nel 2017 (+3,2% su base annuale) ma è il Sud che arretra, perdendo 1,1 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Vale la pena sottolineare anche l’avanzata dei cibi confezionati a scapito dei prodotti sfusi (ormai ridotti al 33% del totale). Il che comunque indica ancora una certa “fretta” dei consumatori nell’acquistare e riflette uno stile di vita in molti cais ancora “mordi e fuggi”.
Le scelte di acquisto, tuttavia, sono dettate dalla necessità di soddisfare un più ampio ventaglio di bisogni rispetto al passato. Segnano infatti una crescita importante importante tutti quei prodotti rivolti a un consumatore con specifiche esigenze di salute, di efficienza fisica, di lifestyle, di responsabilità sociale o di intolleranze, quei prodotti cioè che certificano direttamente sulla confezione la loro peculiarità (Bio, Veg, Ricco in.. Senza…). Anche il packaging si adegua, divenendo più comodo e pratico da portare al lavoro o quando si va in palestra o si prende il treno per spostarsi. E’ la Generazione Z ovvero quella dei nati dopo l’anno 2000 che invece spinge la crescita dei marchi etici e “cruelty free”, mentre sono i consumatori più anziani ad essere attenti alle certificazioni bio e Dop.
Il neo Ministro alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. Primo impegno: difendere il made in Italy
Primo impegno: difendere il made in Italy, stop ai prodotti taroccati che minano l’economia sana e danneggiano l’immagine del Paese. Parola del neo Ministro alle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.
“Il primo impegno è la difesa del Made in Italy agroalimentare – ha detto Centinaio appena insediato in via XX Settembre – sia contro le contraffazioni e l’italian sounding che in Europa. Faremo sentire la nostra voce e lavoreremo in sinergia con le associazioni di categoria, difendendo il lavoro e il reddito dei nostri agricoltori, allevatori e di quanti ogni giorno si impegnano per portare in alto il nome dell’Italia in questo comparto”.